La Farmacia Santa Teresa nata “per le necessità dei nostri poveri”

Aperto il 25 gennaio 1928 il primo nucleo dell’ospizio per malati cronici, don Angelo Lolli, nel marzo del 1929, “per le necessità dei nostri poveri”, come lui stesso scrisse, rilevò la farmacia di via Mazzini (farmacia Carnevali), trasferendola alcuni mesi dopo in uno dei nuovi locali (la ex casa Tomacelli) dell’Ospizio acquistati in via Bixio 18. A fianco funzionava già il poliambulatorio per i poveri, con molte specialità: medicina e chirurgia generale, ginecologia, pediatria, dentistica e otorinolaringoiatria. Con i suoi laboratori interni, la Farmacia offre ancora oggi una linea di prodotti galenici.

“Si tratta di farmaci galenici magistrali allestiti seguendo le norme di buona preparazione della Farmacopea, su prescrizione medica – spiega Giuliana Lumachi, direttrice della Farmacia Santa Teresa – Poi abbiamo anche una produzione di farmaci galenici officinali allestiti seguendo le formule presenti nelle farmacopee ufficiali Europee, sempre rispettando le norme di buona preparazione”.

Seguendo il suo impegno improntato sulla carità, per 25 anni, fino al 1971, la farmacia ha svolto il servizio notturno.

Accesso gratuito o a prezzi ridotti ai farmaci

Tra le azioni intraprese dall’Opera di Santa Teresa, a sostegno delle persone indigenti e fragili, c’è quella di garantire l’accesso gratuito a farmaci e parafarmaci in favore di coloro che vengono opportunamente segnalati dal Centro d’ascolto diocesano. Questa importante iniziativa, viene svolta attraverso la Farmacia Santa Teresa.
Inoltre, le persone o nuclei familiari che hanno necessità di farmaci, parafarmaci, integratori o farmaci omeopatici e che non rientrano nelle categorie per cui questi possano essere forniti gratuitamente, possono richiedere alla Caritas diocesana un ticket che gli consentirà di usufruire di uno sconto dell’8% sull’acquisto.
Una vera e propria farmacia solidale che destina il suo utile per sostenere le attività caritative dell’Opera di Santa Teresa. In questo modo, le necessità farmaceutiche si coniugano con le opere di carità celate nel margine-utile del prezzo.